Ricerca e Sviluppo

ECAMRICERT, grazie alla professionalità dei suoi tecnici, ha sviluppato nel tempo esperienze e competenze trasversali nella ricerca e nell’innovazione strategica. In questo contesto svolge abitualmente attività di Ricerca e Sviluppo (R&D) coinvolgendo i diversi settori in progetti cofinanziati a livello regionale (fondi POR Veneto e FSE), nazionale ed Europeo (Horizon 2020). ECAMRICERT accompagna in questa crescita anche i propri clienti sostenendoli nella partecipazione, pianificando le attività di ricerca, selezionando i migliori centri universitari nazionali ed europei, costruendo percorsi formativi finanziati, il tutto orientato al miglioramento continuo sia del prodotto che del processo.

Europei


1. Brevetto europeo “Procedimento per la produzione di un pane in cassetta a base farina e di un composto fermentato di origine latte e da colture batteriche pure”

Nazionali


1. Brevetto italiano “Metodo per identificare nel tempo colonie di batteri e miceti da latte”
2. Brevetto italiano “Processo per la produzione di conglomerati cementizi a base di scarti industriali di limo di marmo additivati con scarti di caffè macinato esausto”

Europei


Il progetto B-IMPACT (Bronze-IMproved non-hazardous PAtina CoaTings) ha mirato a sviluppare rivestimenti protettivi innovativi eco-compatibili e non pericolosi per proteggere le superfici in bronzo esposte all’ambiente esterno. I manufatti e i monumenti in bronzo esposti all’aperto sono infatti soggetti a processi di degrado, specialmente in ambienti inquinati. Il processo di corrosione e il degrado della stabilità e dell’aspetto della superficie si verificano sia su superfici in bronzo di nuova esposizione che su superfici di bronzo “vecchie”. La loro protezione e manutenzione è una grande sfida, che richiede uno sforzo economico continuo. Nel campo della conservazione dei Beni Culturali, sono state trovate formulazioni personalizzate “pronte per l’uso” basate su strategie di protezione avanzate per ridurre i costi di manutenzione e soluzioni di conservazione efficienti per gli utenti finali, comprese le autorità locali e altri attori (architetti, artisti, musei, ecc.)

Iniziato a marzo 2015 finito a marzo 2017

Il potenziale innovativo ed economico dei MNM (Manufactured Nano Materials) è minacciato da una limitata comprensione dei relativi problemi EHS (Environment, Health and Safe). Mentre i dati sulla tossicità sono continuamente disponibili, la rilevanza agli occhi dei legislatori è spesso poco chiara o non dimostrata. Il restringimento dei tempi di commercializzazione dei nuovi MNM comporta la necessità di un’azione urgente da parte delle autorità di regolamentazione. NANoREG è il primo progetto del 7 ° PQ a fornire le risposte necessarie ai regolatori e ai legislatori su EHS collegandole a una valutazione scientifica dei dati e dei metodi di prova. Sulla base delle domande e dei requisiti forniti da legislatori e stakeholders, NANoREG ha fornito: risposte e soluzioni da dati esistenti, integrati con nuove conoscenze; una serie di procedimenti con strumenti per la valutazione del rischio, la caratterizzazione, i test di tossicità e le misurazioni dell’esposizione degli MNM; nuove strategie di test adeguate ai requisiti di innovazione; una stretta collaborazione tra autorità, industria e scienza che ha portato ad approcci di gestione del rischio efficienti e praticamente applicabili per MNM e prodotti contenenti MNM. L’approccio interdisciplinare che coinvolge i tre principali soggetti interessati (regolamento, industria e scienza) ha contribuito in modo significativo a ridurre i rischi derivanti dagli MNM nei prodotti industriali e di consumo.

http://www.nanoreg.eu/

Iniziato a marzo 2013 e terminato a febbraio 2017

La capitalizzazione del potenziale innovativo ed economico delle nanotecnologie è ostacolata dall’incertezza riguardo agli aspetti sulla salute ambientale e sicurezza dei nanomateriali e alla regolamentazione di questi aspetti. Numerosi progetti di nanosicurezza cercano di limitare queste incertezze sviluppando metodi per testare gli effetti e valutare i rischi dei nanomateriali in un contesto normativo. Oltre a questo, diversi progetti cercano di sviluppare il concetto di Safe by Design (SbD) come un modo per incorporare gli aspetti sulla salute ambientale e sicurezza in una fase iniziale del processo di innovazione al fine di garantire la sicurezza sul posto di lavoro, per i consumatori e l’ambiente. Valutare e integrare i risultati per poi tradurli in blocchi costruttivi per azioni normative aggiunge un valore considerevole ai singoli progetti (“il tutto è maggiore della somma delle sue parti”). Il progetto ProSafe mira a creare questo valore aggiunto attraverso quello che viene chiamato ” the White Paper Process ” e una serie di azioni di supporto.

In ProSafe 12 partner istituzionali di Stati Membri dell’UE e Stati associati collaborano per creare il valore aggiunto di cui sopra. Il Ministero olandese dell’Infrastruttura e dell’Ambiente coordina il progetto.

Iniziato a febbraio 2015 finito a gennaio 2017

Nonostante il numero crescente di macromolecole con un potenziale impatto nel trattamento di malattie sistemiche devastanti, queste terapie non sono riuscite a soddisfare le loro aspettative perché non possono essere somministrate nella maniera più efficiente in termini di costi e con la massima ricezione del paziente: la via orale. La disponibilità di una forma di somministrazione orale contribuisce a un notevole miglioramento delle terapie classiche e a un aumento del numero di nuove terapie fattibili. Per raggiungere ciò, l’obiettivo finale di Trans-INT è stato quello di progettare dei nano trasportatori specificamente adattati per affrontare l’ecosistema gastrointestinale e usarli per lo sviluppo di nuove nanomedicine orali per malattie ad alto impatto socioeconomico (cioè malattie metaboliche, antidolorifici). Il concetto alla base di TRANS-INT è la progettazione razionale delle nanomedicine orali basate sulla sicurezza, sulla meccanica, bioingegneria (nano strasportatori multifunzionali: alto carico utile, protezione dai farmaci, trasporto efficiente di farmaci, rilascio controllato) e criteri di tecnologia farmaceutica (tecnologia e stabilità scalabili). Il progetto è iniziato con piattaforme di nano trasportatori su cui i partner hanno avuto libertà di operare: nanocapsule, nanoparticelle, micelle composte da combinazioni di lipidi, polipeptidi e polisaccaridi, fino all’ottimizzazione e alla ridefinizione di nano trasportatori selezionati. Il progetto ha permesso di creare: un prototipo di nano trasportatore orale con un pacchetto GLP-tox completo, che potrebbe essere applicato per la consegna di un numero elevato di molecole di peptidi; una nanomedicina che soddisfa i criteri del profilo del prodotto target , con un pacchetto completo di valutazione preclinica; una sostanziale conoscenza integrativa sulla fattibilità e il potenziale dei nanotubi orali e i prodotti nano farmaceutici.

http://www.trans-int.eu/

Iniziato a maggio 2012 finito a aprile 2017

Una delle maggiori sfide per i legislatori nel panorama in continua evoluzione dei nuovi nanomateriali è come progettare e implementare un processo normativo sufficientemente robusto da gestire un sistema di nanomateriali manifatturieri (MNM) che si diversifica rapidamente nel tempo. Ma non è solo una questione di complessità perché i nanomateriali sono un problema per i legislatori anche per la loro validità dei dati che diminuisce col tempo, così come dice il noto principio dell’emivita dei fatti (Samuel Arbesman, 2012). Questo significa che ciò che è una verità accettata ora, non è più valida tra 20 o 30 anni. La sfida è quella di costruire un sistema normativo sufficientemente flessibile da essere in grado di affrontare nuovi obiettivi e requisiti in futuro e in questo sarà d’aiuto lo sviluppo e l’introduzione di principi Safe by Design (SbD). La credibilità di un tale sistema normativo, sostenuto dall’implementazione di SbD, è essenziale per l’industria, che pur accettando la necessità di una adeguata regolamentazione richiede che questa possa esser perseguita in modo economicamente vantaggioso e rapido. Il progetto NanoReg2, costruito attorno alla sfida di accoppiare SbD al processo normativo, dimostrerà e stabilirà nuovi principi e idee basati sui dati degli studi di implementazione della catena del valore per stabilire lo SbD come pilastro fondamentale nella validazione di un nuovo nanomateriale manifatturiero. È ampiamente riconosciuto dalle industrie e dalle agenzie di regolamentazione che sono urgentemente necessarie strategie di raggruppamento per nanomateriali. L’ECETOC ha formato una task force sul raggruppamento nanomateriali e anche all’interno del WPMN dell’OCSE un gruppo lavora sulla categorizzazione NM. Tuttavia, finora non è stato possibile stabilire concetti di gruppo affidabili e regole accettate. I concetti di raggruppamento sviluppati da NanoReg2 possono essere considerati una grande innovazione, pertanto i documenti di orientamento sul raggruppamento NM non solo sosterranno le industrie o le agenzie di regolamentazione, ma sosterrebbero anche il lancio commerciale di un nuovo NM.

http://www.nanoreg2.eu/

Iniziato a settembre 2015 ed è finito a febbraio 2019

Il progetto Gov4Nano svilupperà la prima implementazione di un modello operativo avanzato di Nano Risk Governance (NRGM) in grado di affrontare le esigenze del settore transdisciplinare e innovativo delle nanotecnologie.

Gov4Nano terrà conto dei particolari delle diverse generazioni di nanotecnologie e rischi/benefici/preoccupazioni pubbliche per sviluppare un approccio integrato che colleghi gli strati scientifico, normativo e di mercato e i diversi attori coinvolti dalla generazione di dati e conoscenze all’applicazione nella legislazione e standard e proporre le basi per una governance dei rischi efficiente ed efficace delle nanotecnologie.

Il progetto Gov4Nano progetterà e istituirà un Consiglio per la governance dei rischi delle nanotecnologie (NRGC), per creare un ombrello internazionale affidabile e obiettivo per la governance dei rischi delle nanotecnologie. Al progetto partecipano 32 partner da tutta Europa per un budget complessivo di 9.097.782,50 euro

www.gov4nano.eu

Iniziato il 01/01/2019 e terminerà il 31/12/2021

Il progetto “PlasticsFatE – Plastics fate and effects in the human body” ha come obiettivo principale l’approfondimento delle conoscenze sugli effetti nel corpo umano delle micro e nano platiche (MNP) e dei relativi contaminanti additivati/adsorbiti.

Il progetto, finanziato dal Programma Horizon Europe attraverso la call H2020-SC1-BHC-2018-2020 / H2020-SC1-2020-Single-Stage, coinvolge 27 partner da 11 Stati membri più 1 partner dall’India.

Le principali attività affrontate grazie a questo progetto sono:

  1. Sviluppare una serie di test per micro e nano plastiche e materiali di riferimento ben caratterizzati;
  2. Stabilire metodi convalidati per misurare in micro e nano plastiche in matrici complesse;
  3. Valutare i livelli e le fonti di esposizione (cibo, acqua potabile, aria, tessuti umani, sangue, feci, urina, muco, prodotti per la cura personale) e il destino di micro e nano plastiche nel corpo umano;
  4. Sviluppare modelli in vitro / in vivo e studiare gli effetti di micro e nano plastiche nel corpo umano;
  5. Integrare la valutazione e la gestione del rischio umano (DSS basato sul web);
  6. Sviluppare studi di casi per valutare la fattibilità delle metodologie stabilite;
  7. Contribuire alle pertinenti strategie dell’UE e agli sforzi di normalizzazione internazionale.

 

Sito internet: www.plasticsfate.eu

 

Inizio 01/04/2021 Fine 31/03/2025

Nazionali


Il progetto SEAL (Smart&safe Energy-aware Assisted Living) si è prefissato l’obiettivo di sviluppare nuove conoscenze, prodotti e servizi per introdurre nel mercato sistemi per ambienti domotici (AAL, Ambient Assisted Living) che implementino servizi orientati alla sicurezza (delle persone e degli ambienti) ed alla sostenibilità (in termini di efficienza energetica). In questo SEAL si colloca nella tematica relativa allo sviluppo di Smart Cities, che prevede l’integrazione di unità (a livello di edificio, struttura, comunità) che operano esse stesse in modalità intelligente.

Il progetto si è articolato in 7 Obiettivi Realizzativi (OR):

OR1: Materiali e processi: materiali e tecnologie di trasformazione innovativi
OR2: Dispositivi: dispositivi meccatronici innovativi
OR3: Azionamenti: attuatori elettrici ad alta efficienza e affidabilità
OR4: Reti di dispositivi: sistemi domotici per il miglioramento della gestione energetica, del comfort ambientale e della qualità dell’aria, della sicurezza e controllo degli accessi
OR5: Reti di videocamere: reti di videocamere per la videosorveglianza e l’assistenza agli utenti
OR6: Integrazione sistemi e dati: infrastruttura del sistema domotico residenziale o di AAL, fusione di dati provenienti da sensori eterogenei
OR7: Sperimentazione: sperimentazione dei prototipi presso le PA, con verifica delle prestazioni del sistema

I servizi innovativi si sono collocati nei settori della sicurezza dell’utente e nella gestione energeticamente efficiente di edifici (due degli ambiti ritenuti al momento di maggiore interesse per i potenziali utenti di sistemi domotici).

L’obiettivo finale del progetto SEAL è stato lo sviluppo di metodologie per sistemi intelligenti basate sulla mutua interazione fra dispositivi (reti di videocamere, reti di sensori, e dispositivi di attuazione, pensati come elementi logici e non necessariamente fisicamente distinti) in modo da costruire delle reti multiagente eterogenee per ambienti domotici (AAL, Ambient Assisted Living) che implementano servizi orientati alla sicurezza (delle persone e degli ambienti) ed alla sostenibilità (in termini di efficienza energetica e uso consapevole delle risorse). Per il raggiungimento di tale obiettivo, si sono sviluppati sia dispositivi innovativi che un’infrastruttura generale di sistema per l’elaborazione dell’informazione condivisa in rete. Questa è basata su un protocollo non proprietario e aperto, in grado di gestire il flusso di dati, alla quale i vari sottosistemi (dispositivi, sensori e attuatori) si interfacciano come plug-in, prelevando o immettendo informazione in modo trasparente all’utente fruitore dei servizi. Al fine di conseguire l’obiettivo finale, si sono sviluppati soluzioni e applicazioni all’avanguardia nei seguenti settori di ricerca: materiali e processi produttivi innovativi, azionamenti elettrici ad alte prestazioni ed efficienza per sistemi meccatronici, reti integrate di sensori ed attuatori distribuiti di natura eterogenea, reti di videocamere, aspetti socio-sanitari e giuridici per sistemi di AAL.

Iniziato a marzo 2013 finito a dicembre 2016

Regionali


L’endoterapia delle piante legnose consiste nell’introdurre prodotti fitosanitari caratterizzati da proprietà sistemiche direttamente nel tronco mediante iniezione ed usufruire della traslocazione di tali sostanze attraverso il sistema linfatico con la finalità di trattare ogni parte dell’albero.

Nelle zone urbane l’endoterapia rappresenta la soluzione migliore, in quanto non espone né l’operatore né gli abitanti alla dispersione dei fitofarmaci tipica di altri trattamenti quali irrorazioni, pennellature e iniezioni al terreno. Il tutto con la massima efficienza dal punto di vista del quantitativo di prodotto utilizzato e con una deriva nell’ambiente circostante sostanzialmente azzerata. La società è molto sensibile a tale tematica, tanto che l’Unione Europea prevede verosimilmente di rendere i trattamenti del verde pubblico esclusivi per l’endoterapia dal 2014.

L’iniezione al tronco o alle radici tramite sistemi a pressione invasivi non è pratica nuova, considerando che i primi lavori con immissione forzata sono legati agli studi della nutrizione degli alberi degli anni ’30 (Collison et al., 1932). Tale metodo comporta però il danneggiamento dell’albero stesso, a causa del numero considerevole di fori effettuati con il trapano elettrico (danni da asportazione di tessuti, riscaldamento del cambio, embolizzazione e creazione di soluzione di continuità per eventuali patogeni).

Con lo scopo di evitare tali alterazioni è nato BITE (acronimo per Blade for Infusion in TrEes), invenzione dell’Università di Padova. La sua innovativa lama lenticolare si inserisce fra le fibre senza asportare tessuti legnosi e permettendone una veloce cicatrizzazione. Con tale metodo si può anche evitare di effettuare una pressione artificiale e optare per un’infusione legata all’effetto Venturi creato dalla lama e all’assorbimento naturale a pressione atmosferica, la cui velocità dipende dalle caratteristiche della pianta, dalla fase fenologica e altri parametri fisiologici (es. massa fogliare e stato sanitario) e dalle condizioni. Esistono sei principi attivi attualmente autorizzati per l’endoterapia in Italia, che coprono ben poco lo spettro dei binomi ospite-parassita: il Tiabendazolo (un fungicida autorizzato solo nei confronti dell’antracnosi del platano), l’Azadiractina, il Clorpirifos-metil, l’Imidacloprid e l’Abamectina (insetticidi ed acaricidi) e il Glifosate (un diserbante). A causa della scarsissima disponibilità di formulati efficaci, con questo progetto si è affrontato un programma pluriennale di ricerca incentrato sull’ottimizzazione di nuovi endoterapici ad un livello di specificità superiore.  Punto fondante del progetto è stata la valutazione di principi attivi di fitofarmaci (fitoregolatori, dissecanti, fungicidi e insetticidi) già autorizzati in Europa ed eventualmente lo studio di molecole non ancora testate, insieme alla sperimentazione di veicolanti e formulazioni che li rendono affini alla linfa (es. pH, salinità,..) e permettono il perfezionamento del trattamento. Tali soluzioni sono state testate in campo per la singola specie vegetale e il patogeno associato. Il tutto in un’ottica globale di inquadramento del sistema albero-patogeno-ambiente grazie all’analisi delle caratteristiche ambientali (ad esempio radiazione, ventosità, temperatura e umidità dell’aria, resistenza stomatica, grado di saturazione del terreno, …) al momento del trattamento, al fine di ottenere le combinazioni più efficaci e versatili. I campi di applicazione sono stati dunque i più svariati, dal verde pubblico ai frutteti, alla ricerca delle soluzioni più ecocompatibili. Le analisi dei residui dei fitofarmaci nelle foglie e nei frutti, a tempi cadenzati dal trattamento, sono stati dunque la chiave per selezionare le combinazioni più efficaci dal punto di vista del debellamento della malattia ma con i tempi di carenza più brevi.

Iniziato a febbraio 2015 finito a aprile 2016

SVILUPPO DI APPROCCIO INTEGRATO PER L’INNOVAZIONE, L’EFFICACIA E LA SICUREZZA IN AMBITO ALIMENTARE

Il progetto si inquadra nel contesto della specializzazione smart agrifood come sviluppata nella strategia regionale s3 del veneto. Partendo dalle analisi dei punti di debolezza del settore in regione, quali il prevalere di realtà produttive di modeste dimensioni, e la conseguente difficoltà a cogliere le opportunità di innovazione, il progetto vuole sviluppare strumenti utili alle PMI per poter incrementare in modo semplice, rapido, e sostenibile, l’innovazione dei prodotti alimentari. In particolare, le attività sono focalizzate sulla traiettoria di sviluppo “nutrizione, salute e sicurezza alimentare”. Fra questi tre temi, la sicurezza rappresenta un aspetto che le aziende in generale ritengono più importante, come indicato dal rapporto RIS3 del Veneto (pagina 95). Al fine di valutare la sicurezza di nuovi ingredienti e formulazioni, il progetto svilupperà un prototipo integrato ed automatizzato di un modello digestivo umano in vitro, progettato e validato secondo standard europei e rispondente alle norme di legge. Dal punto di vista dell’innovazione, saranno applicate le nanotecnologie quale tecnologia abilitante. Dal punto di vista delle PMI, le nanotecnologie permettono l’innovazione dei processi di trasformazione, e quindi la valorizzazione delle produzioni vegetali, anche di nicchia, attraverso una differenziazione marcata rispetto a prodotti già presenti sul mercato. Ingredienti innovativi trovano applicazione, ad esempio, in integratori alimentari, alimenti funzionali e a fini medici speciali, categorie di prodotti che hanno un grande valore aggiunto. Per quanto riguarda i driver di innovazione, e facendo riferimento alla politica europea sull’invecchiamento attivo, la malnutrizione rappresenta una delle cause principali della fragilità e del calo delle capacità cognitive dell’anziano. L’uso di cibi funzionali e integratori è parte integrante del modello NUTRILIVE (Illario et al., 2016) per un invecchiamento attivo. Lo sviluppo e la verifica di efficacia e sicurezza di prodotti specifici, ad alta biodisponibilità e tarati per le condizioni nutrizionali e di salute, può essere un fattore decisivo nel miglioramento dello stato nutrizionale, completando una dieta sana ed equilibrata ed allo stesso tempo aiutando la prevenzione del decadimento funzionale e cognitivo.

Iniziato a febbraio 2017 finirà a gennaio 2018

Condivisione di Metodologie per l’Export delle Smart Food – CoMeExpo

Intervento realizzato avvalendosi del finanziamento POR – Obiettivo «Incremento del livello di internazionalizzazione dei sistemi produttivi» parte FESR Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2014-2020

 

ASSE 3

 

AZIONE 3.4.1
COMPETITIVITÀ DEI SISTEMI PRODUTTIVI Progetti di promozione dell’export destinati a imprese e loro forme aggregate individuate su base territoriale o settoriale

 

BREVE DESCRIZIONE

Le Aziende proponenti del progetto “Condivisione di Metodologie per l’Export delle Smart Food – CoMeExpo” tutte appartenenti alla Rete Innovativa Regionale RIBES-Nest, Soggetto proponente e gestore delle attività, durante i numerosi incontri di Rete hanno identificato tra le problematiche comuni quella di necessitare di un approccio modulare e pianificato delle proprie strategie di internazionalizzazione che non sempre viene affrontato in maniera organica. Infatti, spesso l’identificazione delle azioni legate alla scelta dei Paesi dove si intende esportare sono dettate da esigenze del momento e/o dalla necessità di essere presenti in alcuni mercati Paesi dove sono state identificate opportunità di commercializzazione ed export dei propri prodotti.

Da queste considerazioni nasce l’idea di realizzare una serie di attività finalizzate a condividere le esperienze, sia positive che negative, ma tutte estremamente diverse dei Partner della Rete proponenti del progetto “CoMeExpo” e insieme identificare strumenti e metodologie idonee alle singole realtà aziendali in modo da renderle più mirate, idonee e in grado di ottimizzare i risultati derivanti dalle azioni di internazionalizzazione che si intende svolgere.

 

FINALITÀ

La finalità principale del progetto non è solo quella di migliorare le performance di export delle singole aziende partecipanti, ma soprattutto migliorare il modello di export in ogni singola azienda proponente attraverso la condivisione delle esperienze con gli altri partecipanti e, non da ultimo trasferire (compatibilmente con la privacy aziendale) le metodologie e esperienze all’interno della rete RIBES-Nest e degli altri suoi Soci, anche grazie all’uso di professionalità qualificate sia dei fornitori esterni che del TEM. Tra i risultati attesi vi è anche la messa a punto di una strategia comune per la partecipazione alla stessa tipologia di fiera attraverso un percorso comune per migliorare i propri strumenti di comunicazione e di allestimento interno degli stand.

 

SPESA COMPLESSIVA PREVISTA: € 299.500

CONTRIBUTO COMPLESSIVO PREVISTO: € 149.750

 

ELENCO DELLE IMPRESE CHE PARTECIPANO AL PROGETTO:

+ WATT SRL

ECAMRICERT SRL

FAVERO ANTONIO SRL

LATTERIA DI SOLIGO SCA

 

Iniziato il 07/10/2017 terminerà il 16/07/2018

Cibo intelligente per un futuro sostenibile – 3S_4H – Safe, Smart, Sustainable Food for Health

Il progetto 3S4HSafe, Smart, Sustainable food 4Health” affronta i temi della produzione alimentare dal punto di vista della sicurezza, produttività, tracciabilità, qualità e sostenibilità, e della promozione del buono stato di salute attraverso una corretta e attenta alimentazione. Per garantire la qualità alimentare e la sostenibilità delle filiere agro-alimentari è necessario controllare la produzione e l’origine delle materie prime e la successiva trasformazione di un prodotto,per assicurarne la validità nutrizionale tutelando la sicurezza intermedia e finale. A questi aspetti si accompagna il concetto di sostenibilità: i sistemi di produzione alimentare dovranno diventare estremamente efficienti, filiere in grado di produrre cibo sicuro e nutriente, riducendo al tempo stesso in modo deciso l’impatto ambientale. Nel corso del progetto, che durerà tre anni, saranno studiate e migliorate filiere alimentari già esistenti, grazie alla collaborazione delle aziende partecipanti. Verranno sperimentate soluzioni innovative su sistemi quali le filiere cerealicole, lattiero-casearie, vegetali e delle piante officinali. Il progetto, a cui partecipano 14 aziende e cinque organismi di ricerca, si articola in quattro linee di ricerca (WP), una linea per il management (WP0) ed una per la comunicazione dei risultati più significativi al pubblico e a esperti del settore (WP5). Nell’ambito della sicurezza degli alimenti (WP1 Safe Food) si svilupperanno metodiche rapide di determinazione di alcuni patogeni, di micotossine e di contaminanti su diverse matrici alimentari. Nel WP2 sarà affrontato il tema dello Smart Food e della possibilità di valorizzare e di migliorare le capacità nutritive degli alimenti anche attraverso l’addizione di componenti quali biomolecole e fitocomplessi innovativi. Il WP3 (Sustainable Food) sarà dedicato alla sostenibilità dei processi, alla valorizzazione e al recupero dei sottoprodotti, all’applicazione di metodologie alternative nel trattamento delle materie prime, preferibilmente a basso costo. Il WP4 (Health) riguarderà gli effetti della nutrizione smart sul mantenimento della salute e di una buona qualità di vita.

 

FINALITÀ

  1. qualificare le materie prime e i prodotti delle filiere agroalimentari tradizionali (cerealicole, lattiero-casearie, vegetali, delle piante officinali) in termini di sicurezza e tracciabilità;
  2. valorizzare le tipicità agroalimentari tradizionali prodotte dal territorio;
  3. identificare nuovi componenti nutritivi (biomolecole, oligoelementi, fitoderivati)e mettere a punto metodologie non convenzionali per migliorare il valore di alimenti e di integratori alimentari;
  4. migliorare la produzione in campo alimentare attraverso metodi più sostenibili, valorizzazione dei sottoprodotti, ridotto consumo energetico per filiere sicure, di eccellenza e integrate nel sistema territoriale;
  5. studiare gli effetti di una alimentazione smart rispetto a una tradizionale su alcuni processi fisiologici;
  6. migliorare la competitività delle aziende partner attraverso la qualificazione professionale e l’innovazione;
  7. accrescere il valore produttivo e commerciale delle attività collegate ai settori di interesse;
  8. sviluppare partnership proattive e continuative tra aziende e soggetti della conoscenza o esperti di settore.

 

RISULTATI ATTESI

Messa a punto di metodologie idonee per la rilevazione rapida e diffusa di micotossine e della tracciabilità su materie prime e prodotti di interesse per le aziende partner; studio di metodologie idonee all’individuazione e valorizzazione di nuovi principi nutritivi in materie prime e prodotti di interesse per le aziende partner; studio di metodologie idonee per la caratterizzazione e la valorizzazione dei sottoprodotti derivanti da processi di produzione e trasformazione dalle materie prime di interesse per le aziende partner; studio di metodologie non tradizionali e sostenibili per il trattamento di materie prime e prodotti di interesse per le aziende partner;studio di metodologie e processi sostenibili per migliorare la produzione in campo alimentare;messa a punto di un prototipo per studiare in modelli sperimentali le potenzialità nutraceutiche degli alimenti sul miglioramento di alcuni processi fisiologici (ciclo sonno/veglia, tono muscolare); migliorare la competitività delle aziende attraverso la qualificazione professionale e l’innovazione; consolidare e proseguire la partnership tra aziende e soggetti della conoscenza;fornire utili informazioni sulla composizione e qualità dei prodotti studiati in modo da promuoverli non solo in ambito italiano ma anche internazionale.

 

SOGGETTI PARTECIPANTI:

A.I.A. AGRICOLA ITALIANA ALIMENTARE S.P.A.

AGRIPHARMA SOCIETA’ COOPERATIVA AGRICOLA

CEREAL DOCKS S.P.A.

CHELAB S.R.L.

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE (CNR)

ECAMRICERT S.R.L.

EXPERTEAM S.R.L.

FAVERO ANTONIO S.R.L.

ILSA S.P.A.

INDUSTRIA CASEARIA SILVIO BELLADELLI S.R.L.

LATTERIA DI SOLIGO SOCIETA’ AGRICOLA COOPERATIVA

MICROMED S.P.A.

MOLINO QUAGLIA S.P.A.

PHOENIX RICERCA E TECNOLOGIE OTTICHE S.R.L.

SALIX S.R.L.

UNIVERSITA’ CA’ FOSCARI VENEZIA

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PADOVA

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI VERONA

+WATT S.R.L.

 

SPESA COMPLESSIVA PREVISTA: € 5.188.650,00

 

CONTRIBUTO COMPLESSIVO PREVISTO: € 2.797.600,00

AZIONE 3.3.1 – SOSTEGNO AL RIPOSIZIONAMENTO COMPETITIVO, ALLA CAPACITÀ DI ADATTAMENTO AL MERCATO, ALL’ATTRATTIVITÀ PER POTENZIALI INVESTITORI, DEI SISTEMI IMPRENDITORIALI VITALI DELIMITATI TERRITORIALMENTE

Il progetto ha come scopo principale quello dell’innovazione e digitalizzazione del processo produttivo, prevedendo la completa revisione del sistema di gestione aziendale, in modo da renderla più efficiente e innovativa. Il progetto si inserisce nel processo di ammodernamento previsto nell’Industria 4.0, in quanto permetterà una completa digitalizzazione aziendale, dall’accettazione dei campioni mediante un nuovo sistema cloud di etichettatura elettronica con tecnologia IoT al suo processamento in quanto tutti gli strumenti saranno interconnessi e gestiti con un nuovo sistema LIMS (Laboratory Information Management System) completo dei moduli e delle attività di consulenza e basato sul software ProLabQ®. Il tutto sarà interfacciato con un sistema di realtà aumentata basato sul sistema Maestro®, ovvero una struttura con architettura integrata a moduli per la interconnessione delle competenze e attività aziendali mediante dispositivi mobili (tablet e smartphone) e smartglass.

Iniziato il 08/02/2018 terminerà il 21/08/2018

Valorizzazione di sottoprodotti e scarti agricoli e forestali: nutraceutica e nanotecnologie

Principi attivi di origine naturale, in particolare le piante, sono sempre più utilizzati quali validi alternative all’utilizzo di farmaci, in modo particolare per malattie croniche che prevedono l’assunzione di medicinali per periodi prolungati. Le fonti di principi attivi spesso sono piante coltivate ad hoc, selezionate per il loro contenuto di principi attivi estraibili. Ad esempio, piante aromatiche per l’olio essenziale con effetti antibatterici. Tuttavia, gli stessi principi attivi possono essere presenti in concentrazioni significative in altre specie vegetali, coltivate per altri usi ed utilizzate in filiere economiche anche lontane dall’alimentare, come ad esempio il settore forestale. Ad esempio è ben noto che la corteccia di specie arboree contenga sostanze anti-ossidanti e anti-infiammatorie (abete bianco, salice). Facendo riferimento ai recenti inviti della Commissione Europea rispetto allo sviluppo di un’economia circolare, e ad un agricoltura più sostenibile, diventa importante sviluppare metodi per valorizzare scarti di lavorazione e sottoprodotti dell’attività agricola e forestale. Questo approccio passa anche per l’identificazione di principi attivi innovativi, non ancora pienamente sfruttati sul mercato, in modo da dare un maggiore valore aggiunto ad eventuali prodotti commerciali. Infine, è sempre più stringente la necessità di sviluppare prodotti efficaci accompagnati da informazioni tecnico-scientifiche a supporto dei claim nutrizionali e di salute. La presente proposta ha lo scopo di supportare le aziende agricole e forestali della regione Veneto, anche con produzioni di tipo biologico, per (i) lo sfruttamento di scarti di lavorazione e sottoprodotti come fonte di principi attivi di valore nutraceutico, (ii) supporto allo studio della fattibilità economica tenendo conto del livello dei principi attivi utilizzabili, (iii) sviluppo e test di formulazioni nanotecnologiche efficaci e sicure per la produzione di prodotti commerciali competitivi. Poiché l’assorbimento e l’attività di un principio attivo sono alla base di una formulazione efficace, l’uso delle nanotecnologie per creare “nuovi alimenti” ad alto contenuto tecnologico, ben rappresenta il valore aggiunto di cui necessitano le PMI del territorio. L’innovazione in campo alimentare su base nanotecnologica deve anche tenere conto delle diverse normative, in modo particolare quella sui nuovi alimenti, e lo sviluppo di un servizio chiavi in mano finalizzato all’innovazione nanotecnologica può dare una spinta maggiore all’innovazione ed alla valorizzazione dell’agricoltura e silvicoltura veneta.

Iniziato il 16/10/2017 terminerà il 15/10/2018

Misura: 16.1.1 del PSR Regione Veneto –  DGR 2175 del 23/12/2016
STUDIO PER L’INTRODUZIONE SUL MERCATO DI UNA BEVANDA INNOVATIVA PER LA VALORIZZAZIONE DELLA MELA TIPICA VENETA E DEL SUO TERRITORIO

 

RISULTATI ATTESI

  • Valorizzazione delle mele tipiche del Veronese e del suo territorio di produzione
  • Miglioramento della redditività degli agricoltori che si realizzerà in seguito alla commercializzazione del nuovo prodotto (filiera corta)
  • Ricadute positive per altri attori del territorio locale, in primis viticoltori e consumatori, in quanto la bevanda verrà prodotta in maniera sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico

PARTNER

Consorzio Ortofrutticolo di Belfiore Società Cooperativa Agricola (Capofila), Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, Ecamricert.

IMPORTO FINANZIATO

298.936,48 €

SITO WEB

http://www.progettowapple.it/intro-di-progetto/

Iniziato a gennaio 2018 finirà a dicembre 2019

DESCRIZIONE

L’idea che è alla base di TEMART è quella di valorizzare e coniugare le conoscenze artistiche e formali con le competenze tecnico-scientifiche mirando allo sviluppo di nuove combinazioni tra ricerca estetica con tecnologie manifatturiere e materiali che rispondano alle esigenze di innovazione nei domini dell’artigianato artistico, del restauro dei Beni Culturali, dell’arredo (con particolare riferimento al settore dell’illuminazione), del decoro architettonico e urbano e del design.

Sulla base di questa idea, nel progetto saranno studiate, messe a punto e validate applicazioni innovative di tecnologie in grado di prototipare e produrre componenti e prodotti di valenza artistica e di design nei quali si combinano le qualità della forma e del materiale con la multifunzionalità che, nella maggior parte dei casi, è imputabile alla natura e qualità delle superfici.

 

FINALITA’

L’obiettivo finale del progetto è quello di sviluppare un Sistema di Supporto alle Decisioni (DSS-Decision Support System) in grado di assistere le imprese ed i centri di ricerca del Veneto nella messa a punto ed integrazione nella catena del valore delle tecnologie e dei processi studiati e sperimentati. Il sistema, di tipo collaborativo, recepirà infatti il know-how generato grazie all’intensa ed estesa attività di sperimentazione e valutazione che sarà condotta nei diversi WP del progetto e consentirà la formalizzazione delle capacità tecniche ed operative ad elevata innovatività ed intensità di conoscenza espresse dal network. Esso assisterà il processo di decisione attraverso l’individuazione delle alternative tecnologiche disponibili, la modellazione dei processi industriali (ad esempio in termini di investimento, costi operativi e competenze necessari) e la loro analisi al fine di indirizzare le imprese nell’industrializzazione e produzione di nuovi prodotti, garantendo fattibilità tecnica ed economica, efficienza e competitività.

 

RISULTATI ATTESI

Grazie al progetto si intende valorizzare e coniugare le conoscenze artistiche e formali con le competenze tecnico-scientifiche mirando allo sviluppo di nuove combinazioni tra ricerca estetica e formale con tecnologie manifatturiere e materiali che rispondano alle esigenze e alla capacità di innovazione nei domini della manifattura artistica, del restauro dei Beni Culturali, dell’arredo (con particolare riferimento al settore dell’illuminazione), del decoro architettonico e urbano e del design. Questo intendimento si traduce in una estesa ed intensa attività di studio e di sperimentazione presso i laboratori degli organismi di ricerca e delle imprese che porterà alla realizzazione di un Sistema di Supporto alle Decisioni (DSS- Decision Support System) di tipo collaborativo in grado di assistere nella messa a punto ed integrazione nella catena del valore delle tecnologie e dei processi innovativi che saranno oggetto dell’attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale del progetto. Grazie a questo risultato il progetto assume una valenza strategica per il sistema delle imprese che vi partecipano e, soprattutto, per il sistema delle imprese presenti nelle quattro RIR e, più in generale, per le imprese manifatturiere della Regione Veneto.

 

SOGGETTI PARTECIPANTI

  • Università degli Studi di Padova: Dip. di Ingegneria Industriale e Dip. di Beni Culturali
  • Università di Verona: Dip. Informatica e Dip. di Biotecnologie
  • Università di Venezia – Ca’ Foscari : Dip. di Scienze ambientali, Informatica.e Statistica e Dip. di Scienze Molecolari e Nanosistemi
  • Università di Venezia – IUAV: Dip. di Progettazione e fabbricazione in Ambienti Complessi
  • DELKA srl
  • DFF srl
  • ECOR INTERNATIONAL Spa
  • ENGINSOFT Spa
  • METAL FINISH srl
  • OFFICINA DEI MATERIALI sas
  • PRISMATECH srl
  • PRS srl
  • PFActor srl
  • VAR CONNECT srl
  • STUDIO 4 srl
  • FRANCESCON srl
  • COOPSERVICES SOC. COOP
  • VENETIAN HERITAGE CLUSTER srl
  • KAZAN srl
  • ENGI srl
  • ORSAN INTERNATIONAL srl
  • R&C ART srl
  • ECAMRICERT srl

 

SPESA COMPLESSIVA

4.987.374,31 euro

 

CONTRIBUTO COMPLESSIVO

2.430.030,39 euro

SUSTAIN4FOOD: IL NUOVO PROGETTO SULLE MICROPLASTICHE E LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE

Con l’approvazione della graduatoria dell’ultimo bando promosso dalla Regione del Veneto e riservato alle Reti Innovative Regionali, EcamRicert aggiunge un altro progetto ambizioso e innovativo alla lista delle iniziative di ricerca e sviluppo.

Il progetto dal titolo “Sostenibilità̀ dell’agroalimentare Veneto: metodologie e strumenti innovativi per l’efficientamento dei processi produttivi, la funzionalizzazione degli alimenti e lo smart- packaging – SustaIn4Food (Sustainability and Innovation for Food)” si è posizionato al secondo posto della graduatoria, riconoscendone quindi l’ottima organizzazione e argomentazione.

A coordinare il progetto è la Rete Innovativa Regionale Cluster Biologico Veneto; complessivamente sono coinvolte 14 Aziende e 4 Enti di Ricerca, non solo soci del Cluster Biologico Veneto ma anche di RIAV e del Distretto Ittico di Rovigo e Chioggia.

SustaIn4Food si pone come obiettivo il miglioramento della sostenibilità e del livello di innovazione del settore agroalimentare veneto, ambito produttivo di rinomata eccellenza.

I compiti di EcamRicert si possono individuare in tre sostanziali task:

– Caratterizzazione del contenuto di microplastiche in prodotti lattiero-caseari e a base di carne;

– Studio dell’utilizzo dell’acqua e Water Footprint nell’industria lattiero casearia;

– Studio dell’utilizzo e della qualità dell’acqua e Water Footprint nell’industria di macellazione e trasformazione di carne di vitellone.

La programmazione del progetto prevede lo sviluppo delle attività fino a fine 2022.

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