Terre e rocce da scavo: ISPRA pubblica le Linee Guida sulla corretta gestione
La gestione delle terre da scavo come “sottoprodotti” e non come rifiuti è regolamentata a livello nazionale dal D.P.R. 120/2017 il quale attualmente definisce i criteri da seguire per il riutilizzo delle terre sia nell’ambito dei grandi cantieri che di quelli piccoli. Data la complessità della materia ISPRA ha recentemente fornito delle Linee Guida con l’obiettivo di uniformare su tutto il territorio nazionale i criteri di controllo e di verifica in materia. Tra i vari aspetti affrontati di particolare importanza per gli addetti al settore risulta essere il tema del numero di campioni di terreno da sottoporre a prelievo. Il numero minimo di campioni da prelevare è soggetto secondo la Linea Guida a due criteri: superficiale e volumetrico. Per un’area di scavo inferiore o uguale a 1.000 mq con volume di scavo inferiore a 3.000 mc sarà necessario prelevare 1 campione. Il numero diventerà 2 se il volume di scavo è compreso tra 3.000 e 6.000 mc e via dicendo.
La Linea Guida precisa che il parametro amianto va sempre determinato in presenza di materiale antropico mentre la ricerca degli idrocarburi pesanti (C>12) potrà essere omessa in caso di scavi in roccia massiva.
Vengono inoltre fornite indicazioni in merito alla gestione delle terre da scavo nell’ambito delle attività di bonifica o in presenza di materiale antropico. In quest’ultima circostanza si dovrà dare priorità alla quantificazione % del materiale di origine non naturale e all’esecuzione del test di cessione con riferimento ai limiti previsti per le acque di falda. Solamente rispettate queste due condizioni si potrà procedere con la verifica del rispetto delle CSC sito specifiche.
Un altro aspetto di particolare interesse affrontato dalla Linea Guida è quello inerente i controlli da parte delle Autorità preposte. Le verifiche potranno essere mirate o a campione e terranno conto di criteri che potranno essere volumetrici, di contesto, di completezza della documentazione fornita o di segnalazioni da parte di cittadini, enti o associazioni.
La Linea Guida è stata approvata dal Consiglio Nazionale e risulta essere vincolante su tutto il territorio nazionale.
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